venerdì 15 marzo 2013

Mussolini e Franco


Los diarios íntimos de Clara Petacci, la amante póstuma de Mussolini y junto con la que murió el dictador italiano, desvelan a un Mussolini oculto, despiadado y racista; en una visión mucho más exacerbada de aquella que el Duce preconizaba en sus numerosas manifestaciones tanto públicas como privadas. En una de esas 2000 páginas que Petacci escribiría a mano, cuenta, entre otros muchos asuntos, la visión que Mussolini tenía de Franco (a quien estaba ayudando en la Guerra Civil española) y de los españoles en general. No tiene desperdicio:

"Ese Franco es un idiota. Cree haber ganado la guerra con una victoria diplomática, porque algunos países le han reconocido, pero tiene al enemigo en casa. Si sólo tuvieran la mitad de la fuerza de los japoneses hubiera acabado todo hace cuatro meses. Son apáticos, indolentes, tienen mucho de los árabes. Hasta 1480 en España dominaron los árabes, ocho siglos de dominación musulmana. Ahí está la razón de por qué comen y duermen tanto".





I diari intimi di Clara Petacci, l’amante postuma di Mussolini, la persona con cui morì il dittatore, svelano un Mussolini occulto, spietato e razzista; è una visione molto più aspra di quella che il dittatore mostrava nelle sue manifestazioni pubbliche e private. In una di quelle 2000 pagine che la Petacci scrisse a mano, racconta, tra le altre cose, la visione che Mussolini aveva di Franco (che aiutò nella Guerra Civile Spagnola) e degli spagnoli in generale. Non perdetevela:

“Quel Franco è un idiota. Crede di aver vinto la guerra con una vittoria diplomatica, solo perché alcuni paesi l’hanno riconosciuto, però ha il nemico in casa. Se solo avessero la metà della forza dei giapponesi sarebbe finito tutto quattro mesi fa. Sono apatici e indolenti, hanno preso molto dagli arabi. Fino al 1480 in Spagna dominarono gli arabi, otto secoli di dominio musulmano. È proprio lì la ragione del perché mangiano e dormono tanto.”

 
 

Però in pubblico, come sempre, c’era molta cordialità.
Nella foto, Mussolini e Franco si salutano in presenza di Serrano Súñer; è il Febbraio del 1941.




 

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